foto-happy-hours A MILANO arriva l’happy aperitivo, la nuova battaglia del Comune contro il solito happy hour. La delibera è già firmata, l’obiettivo fin troppo chiaro: offrire un’alternativa di qualità al mangia&bevi low cost. Questo per evitare che i Giovani si abbuffino all’ora dell’aperitivo con cibo cattivo e cocktail ad altissima gradazione alcolica.

L’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna ha annunciato

«Proporremo un aperitivo il più salutare possibile. A partire dal vino, che dovrà essere preferibilmente rosso per caratteristiche organolettiche sicuramente più indicato del bianco. E poi massima attenzione ai prodotti biologici. A partire dalla frutta e dalla verdura, che sui banconi dei sei locali saranno chiamate a sostituire focaccine e salatini ». La proposta arriverà forse già da venerdì in giunta per essere approvata, ed arriverà inizialmente in sei locali della città, uno per ogni zona della movida milanese. Indubbiamente una bella proposta, però, rimangono alcune questioni da risolvere. La più importante è quella relativa al finanziamento. Il progetto dell’assessore costa infatti 50mila euro. La seconda questione, riguarda un quesito logico: Esiste un mercato di qualità dell’aperitivo? Il popolo dell’happy hour è davvero pronto a convertirsi in massa al biologico e allo slow food? Il dubbio parte da Lino Stoppani, presidente di Epam (l’associazione che riunisce i pubblici esercizi della città) dice: «L’offerta dei locali dell’aperitivo risponde molte spesso a un’esigenza di cassa dei giovani: mangiare tanto, spendendo il meno possibile». Daltronde Stoppani si dice in ogni caso «più che favorevole» all’iniziativa del Comune. «Qualsiasi sforzo in direzione di consumi più sani e salutari è comunque da apprezzare