E’ in arrivo, per fine marzo-inizio aprile, la proposta della Commissione Europea per regolamentare la produzione di vino biologico in Europa.
Sul dossier, già da mesi, si confrontano nell’Ue gli esperti europei e nazionali.
L’Italia è nella situazione migliore - assicurano a Bruxelles - in quanto il paese ha una grande tradizione vinicola di qualità e i produttori hanno capito l’importanza del biologico prima degli altri paesi.
In realtà i problemi non mancano soprattutto su quello che dovrà essere il livello accettabile di solfiti nel vino biologico: si tratta di sostanze sempre presenti nei vini perché prodotte in modo naturale dalla fermentazione alcolica, ma che in alcuni casi vengono aggiunti sotto forma di So2 (anidride solforosa), per preservare il vino in varie fasi della vinificazione.
Il problema che si pone è che la presenza di questi solfiti é molto bassa in Italia mentre è più elevata in altri stati: dal Nord della Francia alla Germania all’Austria.
E, quindi, sul livello di accettazione nella futura normativa biologica c’è ancora battaglia.